Thursday, January 14, 2010

 

Memoria corta

Nel decimo anniversario della sua morte, il mio primo post di questo 2010 è un atto di rispetto verso un uomo, di cui ho visto l'ascesa e la caduta. Un uomo intelligente, abile, acuto, forte e carismatico; oltre che un magnifico politico, secondo il mio modesto parere. In questi giorni a Milano si sta discutendo dell'ipotesi d'intitolare a Bettino Craxi una Via o un parco di Milano, ma molti miei concittadini sembrano ricordare la sua figura solo per Tangentopoli o per la fontana scomparsa davanti al Castello Sforzesco. La crisi economica? Colpa di Craxi! Il buco nell'ozono? Colpa di Craxi! La corruzione in politica? Inventata da Craxi! Sembra che tutti i mali dell'era moderna siano attribuibili a due sole figure storiche: Giuda e Craxi. La storia, si sa, ha bisogno di eroi, di martiri e di capri espiatori, però non mi sembra giusto colpevolizzare oltremodo uno dei più grandi statisti italiani del dopo guerra; con tutti gli errori che può aver commesso. Ho due ricordi personali di Ghino di Tacco (lo pseudonimo con cui firmava i suoi articoli, ndr), legati alla mia adolescenza trascorsa nello stesso Liceo della figlia Stefania, che però non conosco. La prima volta che lo incrociai, davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, avevo 14 anni; volevo stringergli la mano ma, per poco, non me la ritrovai spezzata dall'intervento di uno degli uomini della sua scorta che avevano male interpretato il mio gesto di saluto. Lui comprese le mie intenzioni pacifiche e, quasi a volersi scusare dell'irruenza del suo angelo custode, mi "fotografò" con lo sguardo e mi fece un mezzo sorriso. L'anno dopo, quando era già Presidente del Consiglio, lo incrociai nuovamente -stavolta senza scorta- nell'atrio del Berchet, dove probabilmente si era recato per parlare con qualche professore di Stefania. Stessa scena, ma stavolta senza traumi distorsivi del mio polso e, anzi, con una battuta inaspettata "Mi ricordo di lei." e un saluto quasi affettuoso. In quel periodo storico, io ero più vicino alle posizioni dei Radicali di Pannella, ma mi venne da fargli i complimenti per quanto stava facendo e mi congedai dicendogli: "Se gl'italiani stanno rialzando la testa in Europa è merito suo!". Lui parve sorpreso da quella mia frase, però mi chiese il nome e mi disse: "Lei è un ragazzo intelligente, Alberto." (Sì, si rivolse a me dandomi del "lei" - ndr) Punto. Non lo incrociai più da vivo, ma un paio d'anni fa visitai la sua tomba ad Hammamet (Tunisia, ndr), dove mi trovavo per una breve vacanza, e piansi... Alle volte si confonde la giustizia col giustizialismo, dimenticando le difficoltà storiche che ci hanno portato alla democrazia attuale, passando dagli Anni di Piombo all'epoca delle "convergenze parallele". Non è mia intenzione minimizzare le vicende di Tangentopoli, ma spero che la Storia sappia vedere nella giusta luce il lavoro del Craxi politico, che ricordo con gratitudine per quanto ha fatto per l'Italia; e a cui porgo un ideale garofano rosso.

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