Friday, May 19, 2006

 

dal Giappone


Monday, May 15, 2006

 

COME SCRIVERE BENE UN COMUNICATO STAMPA (scherziamoci su)

1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare... indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è "fine".
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: "Odio le
citazioni. Dimmi solo quello che sai tu."
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa;
ripetere è superfluo (per ridondanza s'intende la spiegazione
inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano parole volgari.
15. Sii sempre più o meno specifico.
16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie
di un serpente.
19. Metti, le virgole, al posto giusto.
20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due
punti: anche se non è facile.
21. Se non trovi l'espressione italiana adatta non ricorrere mai
all'espressione dialettale: peso e! tacòn del buso.
22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono "cantare":
sono come un cigno che deraglia.
23. C'è davvero bisogno di domande retoriche?
24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero
di parole possibile, evitando frasi lunghe - o spezzate da incisi
che inevitabilmente confondono il lettore poco attento - affinché
il tuo discorso non contribuisca a quell'inquinamento
dell'informazione che è certamente (specie quando inutilmente
farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una
delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè
chi lo fà sbaglia.
26. Non si apostrofa un'articolo indeterminativo prima del sostantivo
maschile.
27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini
stranieri.
29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire,
Roosewelt, Niezsche, e simili.
30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza
perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX
secolo, l'autore del 5 maggio.
31. All'inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per
ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non
capire neppure quello che vi sto dicendo).
32. Cura puntiliosamente l'ortograffia.
33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
34. Non andare troppo sovente a capo.
Almeno, non quando non serve.
35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia
una pessima impressione.
36. Non confondere la causa con l'effetto: saresti in errore e dunque
avresti sbagliato.
37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente
dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse
conseguirebbero dalle conclusioni.
38. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi
inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti
appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica
e inviti alla deriva decostruttiva - ma peggio ancora sarebbe se
risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia
ecdotica - eccedano comunque le competente cognitive del destinatario.
39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
40. Una frase compiuta deve avere.

Thursday, May 11, 2006

 

Michiatina

DOMANDA: Perché la gallina ha attraversato la strada?
Vediamo come gli uomini importanti avrebbero risposto a questa domanda fondamentale...

CARTESIO: per andare dall'altra parte.
PLATONE: per il suo bene. Dall'altra parte c'è la Verità.
ARISTOTELE: è nella natura della gallina attraversare le strade.
KARL MARX: era storicamente inevitabile.
IPPOCRATE: a causa di un eccesso di secrezione del suo pancreas.
CAPITANO KIRK: per andare in un posto dove nessun'altra gallina era mai stata.
MOSE': e Dio discese dal paradiso e disse alla gallina: "Tu devi attraversare la strada" . E la gallina attraversò la strada e Dio vide che ciò era buono.
MARTIN LUTHER KING: ho sognato un mondo in cui tutte le galline saranno libere di attraversare la strada senza dover giustificare il loro atto.
RICHARD NIXON: la gallina non ha attraversato la strada, lo ripeto, la gallina non ha MAI attraversato la strada.
MACHIAVELLI: il fatto importante è che la gallina abbia attraversato la strada. Chi se ne frega di sapere il perché? Il fine in sé di attraversare la strada giustifica qualunque motivazione.
SIGMUN FREUD: il fatto che vi preoccupiate del fatto che la gallina abbia attraversato la strada rivela il vostro profondo latente senso di insicurezza sessuale.
BILL GATES: abbiamo appena messo a punto il nuovo "Gallina Office 2007", che non si accontenterà soltanto di attraversare le strade, ma coverà anche le uova, classificherà i vostri file importanti, etc...
BUDDA: porre questa domanda rinnega la vostra natura di gallina.
GALILEO: e quindi lei attraversa.
DE GAULLE: la gallina ha forse attraversato la strada, ma non ha ancora attraversato l'autostrada!
EINSTEIN: il fatto che sia la gallina che attraversa la strada o che sia la strada che si muove sotto la gallina dipende unicamente dal vostro sistema di riferimento!
GEORGE W.BUSH: il fatto che il pollo abbia potuto attraversare questa strada in tutta impunità malgrado le risoluzioni dell'ONU rappresenta un affronto alla democrazia, alla libertà, alla giustizia. Questo prova indubbiamente che noi avremmo dovuto già bombardare questa strada da molto tempo. Al fine di assicurare la pace in questa regione, il governo degli Stati Uniti d'America ha deciso di inviare 17 portaerei, 46 cacciatorpediniere, 154 incrociatori, appoggiati a terra da 243.000 marines e nell'aria da 846 bombardieri missili teleguidati, che avranno il compito di eliminare ogni traccia di vita dei pollai per un raggio di 5000 km.
VELTRONI, FASSINO, D'ALEMA, COSSUTTA E BERTINOTTI: non lo sappiamo ma è colpa di Berlusconi.
MORATTI: a me sembra che forse sia stata un'interpretazione errata della situazione, ma voglio parlarne con Mancini.
MOGGI: perché gliel'ho detto io!

Friday, May 05, 2006

 

Pablo Neruda

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini
sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli
occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova
grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno
sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

"Lentamente muore" - Pablo Neruda

Wednesday, May 03, 2006

 

Kipling

“SE”

Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te la perdono, e ti mettono sotto accusa;
se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, pur tenendo nel giusto conto il loro dubitare;
se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare,
o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie,
o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio,
pur non mostrandoti troppo buono, né parlando troppo da saggio;

se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riesci, incontrando il Trionfo e la Rovina,
a trattare questi due impostori allo stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi attrezzi ormai logori;

se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a “testa o croce”,
e perdere, e ricominciare da dove iniziasti,
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più,
e a resistere quando in te non c’è più niente
tranne la tua Volontà, che ripete “resisti!”.

Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune;
se tanto nemici che amici non possono ferirti;
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riesci a colmare l’inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
e, quel che più conta, sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

Monday, May 01, 2006

 

Autodafé

Anais Nin, poeta indiana.
"Ho un enorme desiderio di trovare qualcuno uguale a me e un'enorme paura di trovarlo..."

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