Wednesday, May 03, 2006
Kipling
“SE”
Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te la perdono, e ti mettono sotto accusa;
se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, pur tenendo nel giusto conto il loro dubitare;
se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare,
o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie,
o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio,
pur non mostrandoti troppo buono, né parlando troppo da saggio;
se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riesci, incontrando il Trionfo e la Rovina,
a trattare questi due impostori allo stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi attrezzi ormai logori;
se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a “testa o croce”,
e perdere, e ricominciare da dove iniziasti,
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più,
e a resistere quando in te non c’è più niente
tranne la tua Volontà, che ripete “resisti!”.
Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune;
se tanto nemici che amici non possono ferirti;
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riesci a colmare l’inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
e, quel che più conta, sarai un Uomo, figlio mio!
Rudyard Kipling
Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te la perdono, e ti mettono sotto accusa;
se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, pur tenendo nel giusto conto il loro dubitare;
se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare,
o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie,
o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio,
pur non mostrandoti troppo buono, né parlando troppo da saggio;
se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riesci, incontrando il Trionfo e la Rovina,
a trattare questi due impostori allo stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi attrezzi ormai logori;
se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a “testa o croce”,
e perdere, e ricominciare da dove iniziasti,
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più,
e a resistere quando in te non c’è più niente
tranne la tua Volontà, che ripete “resisti!”.
Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune;
se tanto nemici che amici non possono ferirti;
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riesci a colmare l’inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
e, quel che più conta, sarai un Uomo, figlio mio!
Rudyard Kipling