Tuesday, March 03, 2009

 

Memories

Torno a scrivere del mio viaggio negli Usa della scorsa estate, come avevo promesso, e lo faccio con un nodo in gola. Sembra passato un secolo dalla serenità di quei giorni itineranti, con le ali spiegate e il cuore leggero. Il tramonto di questo post è quello di Flagstaff (Arizona - ndr), una cittadina di poche migliaia di abitanti, molti dei quali di stirpe Navaho, che si trova a meno di 100 chilometri dal meraviglioso Gran Canyon. Un'oasi di bellezza naturale, di silenzio, di sole, di aria pura e, soprattutto, di colori unici al mondo. Un esempio? Il fiume che gli indiani Navaho avevano consacrato a loro "linfa vitale" venne chiamato Colorado proprio per la varietà di sfumature ambrate che caratterizzavano il suo fondo; e ancora: la cittadina di Amarillo, nel vicino Texas, fu battezzata così dai colonizzatori spagnoli (che cacciarono i Navaho - ndr) per le terre gialle (amarillo in spagnolo significa giallo - ndr) di stupefacente bellezza che avevano indotto -spesso erroneamente- migliaia di pionieri a trasformarsi in cercatori d'oro. Quanti sogni racchiusi in poche centinaia di chilometri! E quanta magia in quei luoghi così selvaggi, eppure ancora conservati con civilissimo rispetto delle tradizioni degli avi. God bless America: questa notte mi sento un po' pioniere anch'io. ;-)

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